Era il mese di giugno dello scorso anno quando, in un post di questo blog dal titolo “L’estate senza Marina“, si dava voce all’insofferenza dei Siracusani per il prolungarsi dei lavori per il porto turistico al lungomare. La scorsa estate potevamo lamentare tutta l’insoddisfazione per la vista del mare negata per un’intera stagione da degli orribili cassoni di cemento ma, facendo di necessità virtù, si poteva ancora dire “questione di mesi, serve ad abbellire la città”.
In questi mesi, a più riprese, notando il fermo dei lavori nel cantiere, i cittadini ed i media hanno espresso il timore che anche per la prossima estate la situazione non sarebbe cambiata. Poi vi erano state però ampie rassicurazioni che il cantiere aveva finalmente tutte le autorizzazioni ministeriali e, pertanto, a breve, i cassoni di calcestruzzo sarebbero stati calati in mare per divenire, come previsto, il supporto per l’allargamento della banchina.
L’altro ieri, però, un fulmine a ciel sereno ha frantumato le speranze dei tanti Siracusani amanti della passeggiata del Foro italico. In tutta la città si è rapidamente sparsa la notizia che la magistratura ha sequestrato i cassoni in quanto, in seguito a dei controlli, ve ne sarebbe qualcuno non costruito a norma, in pratica utilizzando uno scadente cemento depotenziato anzichè materiali edilizi a regola d’arte.
Probabilmente, quanti speravano di vedere a breve le gru calare in mare gli ecomostri di cemento, rimarranno ancora una volta delusi e ancor più lo rimarremo noi tutti che sognavamo già le passeggiate al lungomare nelle afose serate estive.
In fretta e furia sono giunte rassicurazioni da parte del Comune e da parte della magistratura: il cantiere non dovrebbe bloccarsi in quanto solo i cassoni sono stati sequestrati. Ma con il sano scetticismo che ormai ci contraddistingue sembra improbabile che entro il mese di giugno “la barriere grigia” scompaia dalla banchine.
Cosa rimane allora ? Soltanto tanto rammarico: per i tempi dei lavori che non riescono mai a venire rispettati e per il fatto che in ogni opera pubblica continui a non mancare mai chi cerca di lucrare a spese della collettività. Certo, ci si chiede anche come mai dopo mesi di inattività del cantiere solo ora siano stati fatti questi controlli e dove era chi aveva il compito di vigilare. Tanto domande senza risposte per i cittadini a cui rimane una sola certezza: sarà un’altra estate senza Marina.
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Immagini: I cassoni di cemento lungo la “marina” di Siracusa (foto: S.Leggio/Sicilystockphoto.com)